“The Circle” regia di James Ponsoldt 2017 (di Annamaria Niccoli)
The Circle film del 2017 con Emma Watson e Tom Hanks. Mae Holland è una ragazza che riesce a farsi assumere da una grande ditta di telecomunicazioni “The Circle”, che sembra un agglomerato di Twitter, Facebook, YouTube e Snapchat, tramite una vecchia amica. Mae lavora duramente nella nuova ditta, è una ragazza responsabile, ha il padre gravemente malato di una malattia neurodegenerativa. Entro breve tempo riesce a mettersi in evidenza sul lavoro, facendosi notare anche dal responsabile delle pubbliche relazioni Bailey, un personaggio molto simile a quello reale Steve Jobs. Presto lei si accorgerà che la privacy degli utenti, dei dipendenti della ditta, e la sua non esistono, tutto è totalmente tenuto sotto controllo “quando la tua vita è online niente più al sicuro”. La ragazza, in accordo con il direttore generale, decide di indossare una piccola telecamerina per far vedere la sua vita quotidiana, senza filtri e censure. La sua vita diviene pubblica, tutti possono assistere a quello che fa nell’intera giornata e tutti possono commentarla. Certamente noi tutti, sapendo di indossare una telecamerina che da la possibilità di far vedere tutto quello che noi facciamo in una giornata, cercheremo di dare il meglio di noi stessi. Secondo la politica aziendale il “segreto” non può e non deve esistere. Quando uno dei segreti della persona, come quello della camera da letto viene scoperto e reso pubblico, La ragazza è sicura che i suoi genitori verranno messi alla berlina e giudicati sui social network. la ragazza ne rimane turbata. Il guardare e interessarsi delle vite altrui fino al punto di divenire quasi un atteggiamento psico-patologico. Non è più la privacy a non essere rispettata, quanto il pensiero dell’individuo, il nostro spazio mentale e invaso da tanti occhi che osservano. quando la ragazza scopre questa spregiudicata politica aziendale, tenta psicologicamente di sottostare a queste regole; nasce il pensiero divergente. Ad analisi attenta analisi del comportamento che hanno i social network verso i loro utenti, è quello di livellare il pensiero, tentando di abbassarlo sempre più di modo che saranno le aziende a pensare per noi e non viceversa; questo lo possiamo intendere come una uniformizzazione del comportamento umano, ovvero la barriera fra la vita pubblica e quella privata(ipoteticamente) non deve più esistere. Sono già molti tentativi di livellare il comportamento pubblico- privato, come i quiz, i test che quotidianamente i social ci propongono è quasi sempre ci chiedono di renderli pubblici. Questo è uno dei tanti modi per entrare nelle nostre vite. La prima parte del film è molto interessante perché è una vera denuncia di quanto i social network abbiano distrutto la privacy senza alcuno ritegno. Volutamente, in queste aziende, Esistono degli studi settoriali, delle risorse umane perché si creino tanti specchi, questo è il principio del panopticon, ossia tutti possiamo vedere tutto, così si potrebbero dettare le leggi generali del comportamento sociale. Il social oltre che ad aver distrutto il vero significato della parola privacy, segreto, e anche quella dell’esperienza. Tutte le persone crescono anche in base alle esperienze, negative o positive, della vita. La persona ha sempre deciso se rendere pubblica o no le sue esperienze; ora questa esperienza si vuole che diventino di dominio pubblico, quindi tutti possono dare un giudizio, che esso sia negativo positivo, che può essere anche identificato come costruttivo o distruttivo della persona. Purtroppo è da denunciare anche questo nuovo comportamento sociale, creato dai social network, definito come”i professori di vita”definito nel senso buono del termine, oppure “i leoni di tastiera”nell’accezione negativa del termine. Il motivo di discussione di critica, di nuovo significato della parola esperienza sui social network, e di come viene ciò viene reso pubblico. Deve esserci un filtro sulle pubblicazioni oppure tutto deve essere immediatamente pubblicato? È giusto o è sbagliato? Il film è tratto dall’omonimo romanzo di David Eggers, ambientato in un futuro distopico, improbabile e inquietante ma che se ci riflettiamo attentamente non è troppo lontano dalla realtà. The Circle è un film che fa riflettere su grandi aziende operanti nelle comunicazioni di massa, come Facebook, Google, Twitter, Snapchat, sono la realtà delle nuove comunicazioni di massa, il film parla di tutto ciò portandolo all’estremo. Metti in evidenza quanto il controllo totale degli utenti sia diventato un problema mondiale molto serio. Il limite della privacy attualmente è già stato superato, ma pare che in molti ancora non se ne siano accorti. Altro punto di discussione che pone la trama del film e dell’omonimo romanzo, e far vedere il lato oscuro della medaglia di quel che sono diventati virgola e possono diventare i social network. “The Circle” pone l’attenzione di come può essere utilizzato un social con le nuove tecnologie, alcune in sperimentazione. Soccorrere le persone, prevenire i reati. Che il problema non sia tanto lo strumento, Ma come viene utilizzato, perché fa vedere chiaramente che a volte sono proprio le nuove tecnologie a causare incidenti anche mortali. Il lavoro cinematografico proprio su questo dettaglio rimarca fortemente le similitudini fra il presente il futuro prossimo. E può essere definito come la descrizione di una”vita da social”, cui malauguratamente solo in pochi riescono a sottrarsi. Le scenografie, di Gerald Sullivan, sono riuscite a creare un’ambientazione futuristica suggestiva, non distante da quella attuale, che già potrebbe esistere ma nessuno vuole svelare. film da vedere con molta attenzione, che se anche di intrattenimento, e un’attenta analisi dai tratti di Thriller psicologico. Critica da fare al film-romanzo (di Dave Eggers) , dopo aver fatto tante denunce nella prima parte, non parlare e denunciare apertamente Quali sono i risvolti negativi dell’uso eccessivo dei social. Una deriva cui tutti potremmo evitare, ma ipnotizzati dai social, ci facciamo guidare e come andare da un unico Deus Machina.Film da vedere assolutamente più volte è molto interessante